giovedì 28 maggio 2009

Catene di domande

Qualcuno oggi mi ha chiesto: perchè scrivi? E mi è parsa una domanda molto simile a questa: perchè ami? Non si può scegliere di amare. Si possono amare molte cose, persone, animali e anche stili di vita. Io amo scrivere, amo mia madre, amo mio padre, amo il regno animale, amo il mio fidanzato...e sono tutti amori diversi ma comunque incontrollabili. Quindi non c'è un perchè a tutto, uno a volte fa o prova delle cose senza bisogno di un motivo che vada al di là della passione o di un sentimento (che può anche mutare). Fatto sta che oggi sono tornata un po' indietro a rileggere quel che ho scritto finora. E' una cosa che di solito non faccio perchè so che se comincio a riguardare i primi capitoli del romanzo non smetto più di correggere. Stavolta, però, la mia voleva essere una lettura diversa, una specie di indagine. Ho scoperto che in fin dei conti a volte un romanzo dice più cose dell'autore di quanto possa fare un diario. Per quanto si cerchi di parlare di sè stessi, in un blog o in un diario non si va mai veramente a fondo. Perchè probabilmente se usiamo il raziocinio esiste una sorta di autodifesa che ci impedisce di arrivare nel profondo. Quando invece affronti te stesso senza rendertene conto, ecco che salta fuori chi sei veramente, o chi sei stato. Forse anche chi sarai.
Così ho capito che quando la mia Moona è triste, è perchè in quel momento lo ero anch'io. Quando ha i sensi di colpa, è perchè ne avevo anch'io. Quando vuole vendetta, è perchè anch'io la vorrei. Ma Moona è soprattutto incazzata: questo mi fa capire che per quanto io possa autoconvincermi di esserne uscita, di essermi lasciata tutto alle spalle e di aver tramutato la mia rabbia in qualcosa di propositivo, mi sbaglio. A lasciarmi sbigottita è la grande quantità di sensi di colpa che il mio personaggio nasconde. Credo che un lettore non possa vederli, ma io che l'ho creata e inventata, so perfettamente cosa prova Moona in ogni riga del romanzo...e ha sensi di colpa molto profondi in questi ultimi capitoli. Su questa cosa forse rifletterò ma forse anche no: non so davvero quanto convenga vedersi dentro. Mi chiedo se la mia esigenza di scrivere possa affievolirsi una volta che mi sono guardata nell'animo. Nell'incertezza cerco di non scavare troppo, e di scrivere molto.

1 commento:

  1. Guarda pure nell'animo, non è da lì che lo scrittore trae ispirazione...ma dall'abisso che gli restituisce lo sguardo.

    p.s.: spero che Nietzsche mi perdoni la quasi citazione :D

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