martedì 24 marzo 2009

Avelion - La Figlia dell'Acqua

Non ricordo bene come ci sono arrivata, ma credo tutto sia partito dal blog di Licia Troisi. Clicco più o meno consciamente sul nome Valberici: un tale che scriveva cose interessanti, sproloquiando di grappe e scrittori esordienti. Fatto sta che mi trovo in un blog delirante, e l’ultimo post è relativo ad un libro del quale non ho mai sentito parlare: Avelion – La Figlia dell’Acqua. Indago un po’ e scopro che la ragazza si è autoprodotta ed è esordiente. Ci penso su più o meno mezzo secondo, e ordino il romanzo.
Appena mi arriva a casa faccio quel che non manco mai di fare, una specie di rito: apro il volume e leggo una frase a caso di una pagina a caso.
Ecco quel che leggo:

Era la parte più esterna della città e, non essendo ritenuta abbastanza importante da essere illuminata dai grandi bracieri sorvegliati che si potevano trovare ad ogni crocevia delle larghe e pulitissime vie che, attraversando il quartiere dei Perfetti, portavano alla reggia, le avrebbe offerto vicoli stretti e bui dove passare inosservata.

Onestamente penso subito che la frase sia assolutamente troppo lunga e che abusi del “che” e degli aggettivi appesantendola fortemente. Poi ricordo: se si è autoprodotta, probabilmente non ha avuto un editor professionale ad affiancarla. Come posso non immedesimarmi? E così faccio spallucce, e decido di leggere tutto il romanzo. Ho fatto la scelta giusta.
La storia è molto piacevole, i personaggi ben delineati, e comunque ben scritto.
Mi è piaciuto e, come dice sempre quel tale che sproloquia e delira sotto l’effetto della grappa, l’importante è trarre piacere da ciò che si legge. Le mie pause pranzo sono state quindi allietate dalla lettura di Avelion.
La trama: è un fantasy, e quindi ci sono elfi e fate. Se la cosa non vi aggrada, allora leggetevi qualcos’altro. Detto questo, se gli elfi e le fate non vi turbano, allora vi troverete a leggere di un gruppo di eroine improvvisate, catapultate in una marcia forse al di fuori della loro portata, che s’incontrano e che a volte si scontrano. Bene contro Male, ovviamente, ma non è forse sempre così? Dobbiamo però anche dire che nello scorrere il libro il nemico si sa rivalutare e ci fa stupire, soprattutto la misteriosa Drevanna, prigioniera delle proprie azioni spregevoli.
La Figlia dell’Acqua è solo il primo capitolo della saga di Avelion, e in effetti in questo volume siamo solo introdotti alla vicenda vera e propria: impariamo a conoscere i personaggi e a capire per cosa si va in guerra. Non ci sono ancora epiche battaglie, ma verranno, ne sono certa, nei prossimi volumi.
Ora però devo anche dire quello che magari avrei affrontato in modo diverso.
Innanzitutto lo stile e la scrittura sono abbastanza scorrevoli, ma di frasi lunghissime e troppo articolate come quella riportata poche righe più in alto ce ne sono un po’ troppe. Consiglierei ad Alessia di centellinare un po’ di più gli aggettivi (consiglio che dovrei seguire anch’io!), e non mettere più di un “che” nei periodi. Se ne servono di più, allora è meglio mettere un punto e dividere il periodo in due frasi.
La trama mi piace, è molto ben gestita e ho apprezzato davvero molto i paragrafi non troppo lunghi. Questa è un’opinione assolutamente soggettiva, ovviamente. Non credo che il libro abbia bisogno di più pagine: non ho trovato capitoli troppo gonfi di avvenimenti e difficili da seguire. Una sola cosa io forse avrei aggiunto a condimento della trama: una storia d’amore. Possibilmente non tra due elfi…però ho sempre sognato di leggere un romanzo nel quale il “cattivo” ha un debole per l’eroina. Sarebbe quantomeno poco usuale, no?
Conclusione: leggete Avelion, e scoprirete che ci sono bravi scrittori anche senza marchio Mondadori.

7 commenti:

  1. Le frasi lunghe non sono un difetto...lo sono però quando sono eccessivamente ipotattiche, come in questo caso, ma leggendo capisco il senso della frase, e mi balzano agli occhi le vie strette e buie, evidenziate dal contrasto con le più larghe vie maestre.
    Quindi per me non ci sono problemi di sorta. ;)

    Ed unisco al tuo anche il mio invito alla lettura. :)

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  2. buono a sapersi ragassuoli, quanto alla storia d'amore tra l'evil e la good... qualora mai dovessi terminare il mio di libro potresti trovare soddisfazione giulia.

    PS: bello il sitino ma tu non eri quella che non ne capiva una fava?

    PPS: adesso che hai il tuo sitolo mi sa che ho perso un recensore... uff...

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  3. No eleas...torno all'ovile tranquillo. Sto leggendo e scrivendo molto!
    Comunque sì, non ne capiscco una fava ma l'istinto di sopravvivenza scorre in me insieme alla Forza!

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  4. Bè, certo, sotto il marchio MondaTORI forse non sono in molti ;)
    (correggi la svistaa)!!

    Bella recensione. Sono d'accordo con te, tra esordienti ci si deve tendere la mano. Avelion mi ha incuriosita non poco, ma al momento non posso proprio ordinarlo. Troppi avvenimenti che mi legano mani e piedi. Concordo anche sulla lunghezza della frase, il periodo deve essere meno breve, sennò ci si perde. Io, per esempio, ho dovuto leggerla due volte per capirla. Ma il fatto che sia un fantasy le ha già fatto guadagnare un punto a suo favore.

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  5. e se lo dice zia Thir... buona camicia a tutti!

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