C'è chi lo trascorre a nascondersi dalle bombe. Chi a lottare contro la malattia. Chi a cercare di vincere il freddo. Chi ad aiutare gli altri. Chi in famiglia. Chi in spiaggia.
Tanti modi di passare il Natale: alcuni scelti, altri imposti.
C'è chi ha perso la fede e la fiducia. Magari perchè ha seppellito la famiglia sotto le macerie del terremoto, o sotto il il fango dell'alluvione. O sotto i rottami di un'auto. O chi, semplicemente, si sente solo. E' solo (?).
E' stato un brutto anno per me. Sì, lo so, anche per voi. E' stato un brutto anno per tutti, vero? Un 2009 di lotte, di sacrifici, di sconfitte. Ma noi siamo qui, no? Ogni nostro giorno è un dono. Chi non c'è più, ora vive davvero. Il mio pensiero è lieto quando penso a chi ha lasciato questa vita. Il mio pensiero è triste quando va a chi vive ancora qui, in mezzo a noi, eppure sente freddo e fame e solitudine e dolore. A chi guaisce e ulula dietro le sbarre di un canile, a chi aspetta la morte nelle perreras, a chi vive per strada al freddo (sia costui uomo o animale).
Noi che scriviamo e leggiamo blog, non abbiamo freddo. Non siamo soli anche se a volte ci sentiamo così. Domani bene o male tutti noi mangeremo. Abbiamo il dovere di essere grati e felici per questo. Non abbiamo nemmeno il diritto di sentirci tristi per altri motivi. E se crediamo che questo mondo sia ingiusto e pieno di merda, allora rimbocchiamoci le maniche e insieme alla neve spaliamola questa merda. Ognuno di noi, io ne sono assolutamente certa, ha una vocazione. Abbiamo il dovere di seguirla. La mia vocazione è animalista, e il 26 e 27 dicembre lo passerò al canile. Chi ha altre vocazioni, le segua nel modo che crede più opportuno. E lo faccia sempre. Senza mai scordarsi di ringraziare Dio, il destino, Buddha, Maometto, sè stesso, la mamma, la dea Kalì o chiunque altro per tutto ciò che abbiamo. Per quello che non abbiamo, attreziamoci. Senza piangere una miseria che non c'è.
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1 anno fa