martedì 23 marzo 2010

Piani

Il fatto che sul mio diploma, accanto a ragioniera, ci sia scritto anche programmatore è un caso come il Chievo in serie A (questa è di J.Ax). Non so una beneamata sega di informatica, questo mi penalizza? Sì. Mi ferma? Manco a parlarne. Allora, io e la mia friend Jessica abbiamo un piano. Il piano è il seguente: diventiamo ricche e famose grazie al nostro talento, poi salviamo il mondo. Bene, mi pare che il piano non faccia una piega. Ora serve un piano per far funzionare il piano: come diventiamo ricche e famose grazie al nostro talento?

Partiamo dal talento: io e lei scriviamo romanzi. Che talento del cazzo, direte voi! In effetti diventare ricche e famose con la scrittura è cosa pressoché impossibile. Però io e lei abbiamo un qualcosa in più: la passione, quasi ossessiva, per quello che facciamo. Aggiungete anche che abbiamo qualcosa da dire attraverso le nostre storie, e otterrete una determinazione fuori dal comune. Me la tiro? No, non ho detto che sono la più grande scrittrice di tutti i tempi, dico solo che se mi ci metto posso farcela perché le basi (passione, ossessione, qualcosa da dire) ci sono. Idem per Jessica.

Come abbiamo intenzione di procedere? Abbiamo già scartato varie ipotesi, tra le quali l’impacchettare i manoscritti e inviarli alle C.E.

Stiamo riflettendo un po’ sul ruolo dell’agente letterario, ma tante, troppe, fonti ci dicono che anche qui il tranello è dietro l’angolo: se chiedono soldi per leggere, difficilmente ci rappresenteranno. Sono lieta (si fa per dire) di annunciarvi che praticamente non esistono agenzie letterarie che non chiedono soldi per valutare testi. Chi ne chiede 100, chi 400 e chi 600 (che mi sembrano proprio tanti!), ma tutti vogliono vedere gli eurini prima del file del romanzo. Indi: strada difficilmente percorribile senza incappare nell’inculata (scusate il francesismo).

Allora io e Jessica abbiamo optato per la seguente tripletta di soluzioni da seguire in contemporanea:

1 – mandare i romanzi a Writer’s dream che seleziona gratuitamente (!!!) i testi per una casa editrice di e-book;

2 – rivolgersi a Vibrisse, anche loro selezionano gratuitamente (!!!) testi per e-book e ricercano case editrice per i testi prescelti;

3 – ci apriamo un sito internet dove mettiamo i nostri lavori (sotto licenza) a disposizione dei lettori (gratis).

Per i primi due punti non ci sono problemi, ce la caviamo. Per il terzo siamo due mezze frane, ma anche lì risolveremo qualcosa. Pensavo a un blog, ma è restrittivo, vorrei qualcosa di più...di più.

Questo è il piano per far funzionare il piano. A quel punto mi darò da fare (più di adesso...non è che finora sono stata proprio con le mani in mano) per cambiare questo mondo di merda.

3 commenti:

  1. Un blog è effettivamente pochino, ma nemmeno è detto. Nel senso: il problema è la visibilità.
    Esempio: le malvestite è nato come blog su splinder. Poi è diventato un sito, con tanto di forum, ma ha comunque mantenuto la forma di blog. Eppure è visitatissimo.

    Del resto un blog - a mio parere - non funziona per quello che volete fare voi, e cioè mettere a disposizione i ostri romanzi. Il blog è qualcosa di più immediato (inutile che ti stia a dire una cosa che già sai)... io per esempio l'ho aperto per soddisfare velleità giornalistiche (cosa che fa quasi ridere, visto che del giornalismo il blog non ha niente).

    C'è il sito dei Wu Ming, ma il download dei romanzi è solo una parte.

    Secondo me dovete decidere esattamente cosa volete fare, come volete che sia il "luogo", che caratteristiche deve avere... se volete anche un riscontro dai lettori, per esempio, con commenti o una sorta di forum...

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  2. Perchè gratis?
    Io direi che l'esempio da seguire è quello di Konrath che vende quasi 200 ebook al giorno.
    Ci riesce grazie a due fattori.
    Il primo è facilmente riproducibile in quanto si tratta del prezzo, bassissimo, circa 2 dollari.
    Il secondo è l'avere un blog seguitissimo e questo è decisamente più difficile.
    Comunque se decidi di vendere io sono pronto a supportarti e a linkarti. :)

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  3. Il problema della visibilità è difficilmente risolvibile, e in ogni caso richiede tempo e pazienza: la prima cosa non ci manca, per la seconda ci stiamo attrezzando :)

    Val: potremmo anche chiedere un piccolissimo contributo, di certo andrebbe alle ONLUS.
    Grazie per la disponibilità al linkaggio!

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