giovedì 25 dicembre 2008

Quando il Natale non è buono.

Girovagando sul web mi sono resa conto che a volte il Natale non è un momento felice. Qualcuno ha perso una persona cara, e non importa quanto tempo sia passato: ci sono cose che non si possono accettare in tempi brevi. O che non si possono accettare mai. Ma ci sono molti motivi per cui il Natale può non essere buono. Per me, questo, è finalmente un felice momento. Ma se torno indietro, mi accorgo di aver infilato una serie di tragedie natalizie incredibili. Quante lacrime. Non ho vergogna di dire di aver provato disperazione in passato. C'è stato un Natale che non scorderò mai. E ora, mentre scrivo, piango ancora un po' perchè tanto nessuno mi vede. Quel Natale pensavo davvero che non ne saremmo usciti, che sarebbe giunta la fine in un qualche modo. Ma la fine non è giunta. Sacrifici, lavoro e ancora lacrime. Ma ne siamo usciti. Sono molto orgogliosa di questo. Ci sono voluti anni, però. Nel 2006 sembrava che finalmente le cose fossero più o meno sistemate. Invece, bastarda e cattiva, arriva una patologia cronica che mi colpisce il pancreas. A Natale, ovviamente. Due settimane di ricovero a digiuno completo, poi due mesi di day hospital assolutamente inutili. Dopo un anno e mezzo ne esco (o almeno mi libero dell'episodio acuto), anche se acciaccata. Il 2007 va meglio, ma questo 2008, costellato di crisi di ogni tipo, è tutto sommato andato bene. Il pancreas è stato buono, ho comprato una casetta da ristrutturare e, dulcisis in fundo, il web mi ha regalato un'amica. Paoletta: sei il mio regalo più bello, eh?
Comunque, durante questi tristi Natali del passato, non sopportavo che la gente mi dicesse: "Ti capisco". Perchè non è vero che la gente ti capisce. Perciò vi consiglio di non dirlo, a meno che davvero non abbiate passato una situazione in tutto e per tutto uguale al vostro amico.
Però un abbraccio, una frase d'incoraggiamento, un augurio sincero e, perchè no, una preghiera sono sempre ben accetti dalle persone che stanno male.

1 commento:

  1. Nemmeno chi vive una tragedia riesce a coglierne completamente il senso, la necessità.
    Nessuno può capire fino in fondo se stesso ed a maggior ragione il prossimo.
    Ma tutti possono amare. :)

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